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STRUMENTI PER COSTRUIRE L’IMMAGINARIO DEI GIOVANI

Lo “straniero di carta”: in che modo la scuola influenza l’immaginario dei giovani sulla figura del “migrante”?

Un’intervista doppia ad Alessandra Anichini e Pamela Giorgi

di IlariaMarchionne | Pubblicato il 27 aprile 2021

Contenuti in evidenza

Data intervista: 10.04.2021

Intervistatore: Ilaria Marchionne

STRUMENTI PER COSTRUIRE L’IMMAGINARIO DEI GIOVANI

Lo “straniero di carta”: in che modo la scuola influenza l’immaginario dei giovani sulla figura del “migrante”?

Informazioni generali

Presentazione

 Attraverso un’intervista ad Alessandra Anichini e a Pamela Giorgi, autrici del testo “Lo straniero di carta” e ricercatrici INDIRE, l’articolo presenta gli stereotipi e i pregiudizi relativi alla figura dello “straniero” che hanno caratterizzato la manualistica delle scuole dall’unità d’Italia ai giorni nostri, contribuendo significativamente a definire la figura del “migrante” nell’immaginario dei giovani.

 

Organizzazione

L’intervista prevede due diversi momenti: 

  • il primo si caratterizza a tutti gli effetti come una fase di ascolto preliminare, nel quale le intervistate e l’intervistatore si confrontano sulle domande e sui temi che emergono dal dialogo sui quesiti che caratterizzano l’intervista;
  • il secondo si caratterizza come una vera e propria intervista incentrata sulle tematiche individuate e selezionate da intervistate e intervistatore.

Al termine di ambedue le fasi, l’intervistata riceve il report di quanto emerso dal dialogo e dal confronto con l’intervistatore. 

Per procedere a qualsiasi tipo di pubblicazione, l’intervistatore condivide con l’intervistata il testo per avere il “visto si pubblichi” o per intervenire con modifiche e integrazioni.

Chi sono Alessandra Anichini e Pamela Giorgi?

Alessandra Anichini è una Ricercatrice dell’Istituto di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa (INDIRE) e co-autrice del libro “Lo straniero di carta. Educare all’identità tra Otto e Novecento”. Presso INDIRE concentra la sua attività di ricerca sui temi dell’innovazione didattica e in particolare sulla testualità digitale. È appassionata di libri e di libro di testo, come strumento di conservazione e diffusione della conoscenza.

Pamela Giorgi è una Ricercatrice dell’Istituto di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa (INDIRE) e co-autrice del libro “Lo straniero di carta. Educare all’identità tra Otto e Novecento”. Presso INDIRE si occupa principalmente del patrimonio storico documentario del Novecento, con un focus di archivi di personalità e materiale scolastico.

ntervista a Alessandra Anichini e Pamela Giorgi

Intervista a
Alessandra Anichini e Pamela Giorgi

Data intervista: 10.04.2021

Intervistatore: Ilaria Marchionne

Pamela Giorgi

Uno degli obiettivi alla base del processo di ricerca del volume era quello di rianimare i contenuti presenti all’interno del Fondo Antiquario di Letteratura giovanile INDIRE, riservato alla documentazione delle letture per la scuola e la famiglia pubblicate in Italia tra il 1836 e il 1938. 

Il patrimonio bibliografico a cui abbiamo attinto non deve essere visto come qualcosa di inerte, ma come uno strumento vivo, funzionale ad attualizzare alcune tematiche ancora oggi estremamente complesse e dibattute. Siamo convinte, infatti, che educare all’attualizzazione del patrimonio culturale sia un aspetto fondamentale per una corretta educazione alla cittadinanza.

Nel nostro volume, nello specifico, ci siamo concentrate sul tema del diverso, dell’estraneo per analizzare il modo in cui è stato rappresentato in quegli anni lo straniero nei libri destinati ai più giovani. 

 

Alessandra Anichini

Far vivere la storia, quindi. Abbiamo scritto questo libro per ribadire l’importanza di recuperare una prospettiva storica quando si affrontano tematiche complesse e articolate. Lo abbiamo fatto dandoci un metodo di lavoro ben preciso che fa dell’individuazione, della lettura e dell’analisi delle fonti dirette, gli elementi centrali e imprescindibili per conoscere da vicino un determinato fenomeno sociale e culturale. Ciò è determinante per restituire spessore al fenomeno stesso e impedire che si trasformi, come a volte accade, in una serie di formule svuotate di significato, cliché a tutti gli effetti. Il nostro obiettivo era quello di offrire ai docenti delle scuole uno strumento per portare i ragazzi a riflettere su una tematica complessa e molto dibattuta come è quella dello straniero e del diverso, ma farlo secondo una prospettiva particolare, con uno sguardo obliquo sui fenomeni per sollecitare una riflessione profonda e argomentata.

Pamela Giorgi

Abbiamo cercato di affrontare diversi stereotipi: lo straniero come colui che ha la pelle di un colore diverso dal nostro, professa un’altra religione, parla un’altra lingua, non è nato nel nostro Paese. L’esule, l’emigrante, come anche  il viaggiatore per lavoro o per diletto o l’artista girovago e il mendicante. Abbiamo anche visto come ad ognuna delle differenti categorie venisse riservato un trattamento particolare e come qualcuno fosse un pò meno straniero di altri.  Lo straniero, insomma, è soprattutto colui che vive un forte degrado fisico, psicologico, economico e che impersonifica tutte le caratteristiche che risultano estranee all’ideal tipo borghese di uomo e cittadino. 

 

Alessandra Anichini

Abbiamo lavorato nella direzione di mettere in evidenza come un topos letterario, come è quello dello straniero, possa essere articolato e declinato in tantissimi modi. La cosa che più di tutte ci premeva era tentare di ricostruire uno scenario molto complesso che troppo spesso è erroneamente semplificato e banalizzato. Non esiste quindi uno straniero, ma molte sfumature di questa idea che muovendosi dal concetto di “forestiero”, come abitante in altro paese, arriva fino allo “straniero/barbaro”, che vive in condizioni inaccettabili per la società borghese e occidentale.

Il libro tratta, inoltre, il tema dello straniero in un momento preciso della storia italiana, quello cioè della scoperta della nazionalità , dell’idea di “patria”. E’ stato significativo vedere come anche in questi anni il concetto di patria sia abbastanza dibattuto tra gli intellettuali del tempo ed emerga l’idea di una “terra/patria” che abbraccia in maniera cristiana ogni abitante del pianeta: potremmo fare l’esempio di Silvio Pellico, oppure citare l’ironia con cui Carlo Collodi allude all’insignificanza dell’idea di patria per chi in patria non trova di che vivere. Insomma, la questione è complessa, seppure la lettura dei volumi in questione ci abbia rivelato alcune ricorrenze che appartengono ad un preciso clima culturale, come anche ad una precisa volontà di educare secondo valori diffusi e riconosciuti dalla società.  Interessante è inoltre il capitolo legato al tema dell’immigrazione, laddove è possibile leggere di “Italiani stranieri in terra d’altri”, attingendo dalle parole di autori dell’epoca che mettono in rilievo le difficoltà vissute da milioni di Italiani espatriati alla ricerca di fortuna soprattutto alla volta delle Americhe. Una condizione assai simile a quella di chi oggi fugge dalla propria terra.   

Pamela Giorgi

Nel bacino di volumi a cui abbiamo attinto, la figura femminile è poco presente. La donna “straniera” appare soprattutto quando si fa riferimento a professioni marginali. Sono spesso rappresentate come girovaghe, zingare; donne che vivono situazioni di forte degrado.

Oltre a tale stereotipo è presente anche quello della “donna-migrante italiana”, che si sposta con il resto della famiglia per trovare fortuna negli Stati Uniti. Questa categoria di donna è rappresentata come fortemente ancorata a quelli che sono i modelli della cura della casa e del focolare domestico. 

 

Alessandra Anichini

L’immagine della diversità è prevalentemente maschile; raramente troviamo una donna, anche nella parte iconografica che è stata selezionata da Irene Zoppi.

Pamela Giorgi

La Didattica A Distanza ha messo in luce come il malfunzionamento del sistema scolastico sia la conseguenza di una società in cui le discrepanze crescono di pari passo con le disuguaglianze economiche. La scuola, purtroppo, non fa altro che replicare tali disuguaglianze, faticando molto ad arginarle.

 

Alessandra Anichini

Poco tempo fa è stato pubblicato uno studio di Save the Children che si è concentrato proprio sulla situazione di emergenza che stanno vivendo le categorie più fragili durante la pandemia a causa della Didattica A Distanza. Sono soprattutto i bambini che hanno genitori che non parlano italiano, che non hanno a disposizione device per collegarsi in Rete e frequentare le lezioni, che hanno disabilità fisiche e psichici ad essere più colpiti dal punto di vista formativo. 

Dove c’è povertà economica, purtroppo, c’è anche povertà educativa.

Pamela Giorgi

La collana Differentia sta lavorando, inoltre, sulla prossima uscita “Cosa indossavi. Le parole nei processi per violenza sessuale” dell’avvocato Jacopo Benevieri. Il volume ha lo scopo di trattare il delicato tema del linguaggio giuridico in relazione a contesti particolari come quello dei processi per violenza, là dove la vittima subisce spesso nuove aggressioni in forma verbale. Il testo, concentrandosi sul linguaggio giuridico utilizzato nei confronti delle donne che sono soggetti processuali, affronta da vicino il tema della discriminazione e della questione di genere nella linguistica forense.

 

Alessandra Anichini

Innanzitutto approfondire le tematiche affrontate ne “Lo straniero di carta” con alcune scuole secondarie di primo e secondo grado, analizzando il modo in cui sono affrontate nei loro libri di testo. L’idea è quella di organizzare dei laboratori all’interno dei programmi di storia e di italiano/grammatica italiana per analizzare il modo in cui i manuali di storia rappresentano la figura dello straniero e della straniera; oppure avviare un’indagine linguistica dell’aggettivazione utilizzata negli esempi dei libri di testo quando fanno riferimento alla/o straniero/a e all’uomo/alla donna.

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