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Il giornale di scientia Atque usus

Il 2021 ci ha obbligato, senza tregua, a ripensare il nostro modo di vivere e di lavorare. Ma soprattutto di comunicare: cioè, di vivere il nostro essere comunità.

Già da prima del Covid si avvertiva la necessità – pena un lento e inevitabile declino sia privato che pubblico – di una nuova idea di Comunicazione, e quindi di nuovi strumenti, ma i disastri provocati nel comunicare il Covid hanno reso il bisogno di sperimentare una comunicazione radicalmente nuova non più rinviabile.

Il numero 0 delle “Officine di Scientia”, che abbiamo pubblicato dal settembre al dicembre del passato 2021, è stato il nostro tentativo di trovare una nuova forma di comunicazione fra i nostri progetti di ricerca e quella vita quotidiana per il miglioramento della quali sono stati ideati e sviluppati.

Sono stati mesi intensi che ci hanno permesso di incontrare molti compagni di strada, di individuare problemi che speriamo di aver potuto risolvere e soprattutto di chiarire la necessità di ridefinire cosa significa oggi ‘pubblicare’ la ricerca.

A presto!

Cosa sono le Officine di scientia?

Le “Officine di scientia”  sono lo strumento per mettere in comune le nuove modalità comunicative che stanno emergendo dai vari progetti realizzati o in corso di realizzazione all’interno della Comunità di sAu. Un vero e proprio giornale in cui tante voci, diverse per saperi, conoscenze, competenze, abilità, professionalità, ruoli sociali, ma unite da precise scelte etiche, condividono e discutono una nuova cultura della Comunicazione. Nuova, perché progettualmente mirata a dare “Valore” alle inedite risorse, potenzialmente infinite, offerte da una società complessa. Un progetto che la Comunità di sAu chiama “Comunicazione Generativa”.

News dalle Officine di scientia

COMUNICARE LA SALUTE

Un patto fra medici e pazienti, ricercatori e cittadini, istituzioni e associazioni 

Il Patto per l’ascolto e la comunicazione in oncologia sarà presentato a Firenze il 15 di dicembre 2021, nell’ambito del convegno Ascolto e aiuto in oncologia. L’esperienza della Regione Toscana a confronto con le reti oncologiche nazionali che si svolgerà in presenza presso la Villa Medicea di Careggi, e online.

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L’evento, organizzato da Regione Toscana con l’Istituto per lo Studio, la Prevenzione e la Rete Oncologica (ISPRO) e il Laboratorio Center for Generative Communication del Polo Universitario Città di Prato (PIN) con la collaborazione di Fondazione ISPRO, AOU Meyer, Formas e del Master in Comunicazione Medico-Scientifica e dei Servizi Sanitari dell’Università di Firenze, è l’occasione per riunire una comunità di esperti impegnati nella lotta ai tumori, accomunati dall’idea che l’ascolto sia l’ingrediente fondamentale di una “buona” comunicazione in oncologia: cioè di una comunicazione che collabora alla prevenzione e alla cura delle malattie oncologiche. 

Il Patto si basa sul paradigma della “Comunicazione Generativa” – sviluppato dal “Center for Generative Communication” dell’Università di Firenze e dal “Laboratorio Center for Generative Communication” del Polo Universitario Città di Prato (PIN) – e individua gli elementi costituenti di una “buona” comunicazione in oncologia, sui quali intervenire localmente per valorizzare le diversità e i punti di forza delle reti oncologiche regionali che aderiscono all’iniziativa e, in una logica di sistema, rafforzare tutto il fronte della lotta ai tumori.

I primi elementi costituenti individuati – orientati alla ridefinizione della comunicazione tra medici e pazienti, professionisti di settori differenti, cittadini e servizi – sono:

  • la costruzione di un percorso formativo sulla comunicazione con il paziente per i medici – a partire dal sistema universitario – e per tutti coloro che, con ruoli e funzioni diversi, operano quotidianamente per la cura e il benessere dei malati;
  • la definizione e l’adozione di linee guida per l’ascolto, la rilevazione e l’analisi dei bisogni del paziente ad uso dei medici, dei caregiver, degli assistenti sociali, dei volontari delle associazioni e di tutte quelle figure che – in quanto parti integranti del sistema socio-sanitario – si occupano di oncologia;
  • la progettazione, lo sviluppo e l’implementazione di nuovi flussi di comunicazione tra settori e specializzazioni per rafforzare sistemi di collaborazione tra professionisti e tra professionisti e associazioni che convergono nel percorso di cura, garantendo la centralità del paziente;
  • l’analisi, la ri-progettazione e lo sviluppo di soluzioni concrete e immediate per facilitare l’accesso e l’orientamento della cittadinanza ai servizi oncologici.

 

Dal Patto al  Centro per l’Ascolto e la Comunicazione in Oncologia

Il Patto e la definizione dei suoi elementi costituenti saranno i primi passi verso la costituzione di un “Centro per l’Ascolto e la Comunicazione in Oncologia”: un Centro di documentazione e ricerca avanzata, progettazione e sviluppo, monitoraggio, consulenza costituito a Firenze da tutti gli attori che operano nelle reti oncologiche dei sistemi sanitari regionali; nei centri di ascolto e negli uffici di relazione con il pubblico (URP); nei dipartimenti oncologici delle aziende sanitarie; nelle associazioni di pazienti e familiari.

 

Focus su: un’idea di ascolto orientato all’analisi e all’azione

L’Istituto per lo Studio, la Prevenzione e la Rete Oncologica (ISPRO) e Regione Toscana sperimentano da anni – nell’ambito dell’oncologia – un modello di ascolto operativo, orientato all’azione sul sistema per risolvere i problemi segnalati dalla cittadinanza e fornire informazioni misurate sugli effettivi bisogni di conoscenza di chi chiama.

L’attività del Centro di Ascolto Oncologico, la sua organizzazione e la sua stretta relazione con la Rete Oncologica Toscana suggeriscono come l’ascolto – da componente della strategia di cura e di orientamento del cittadino nei servizi di ambito oncologico – possa/debba ampliare il proprio raggio d’azione a tutto il sistema socio-sanitario, costituendo parte integrante e qualificante di ogni processo comunicativo relativo alla salute o ai servizi e contribuendo a un processo di progressivo miglioramento di tutto il sistema.

Il valore aggiunto di questa esperienza – come illustrato dal Direttore di ISPRO, il prof. Gianni Amunni, nella sua recente intervista su La laicità dell’ascolto che cambia il sistema sanitario – è di mostrare come l’ascolto debba essere considerato un’attività “normale” per un sistema socio-sanitario che intende comunicare con la  cittadinanza in maniera equilibrata e operativa al tempo stesso, analizzandone i bisogni e facendo emergere dalle conversazioni i dati necessari per intervenire sulle proprie zone d’ombra, risolvendo criticità puntuali e problemi cronici e, quindi, migliorando il proprio funzionamento a livello sistemico.

Al di là di un ascolto che si limita ad accogliere l’inquietudine, il disagio, a calmare gli animi senza intervenire, senza approfondire, senza cercare di comprendere le persone, i loro dubbi e il livello di alfabetizzazione del quale dispongono; al di là di un ascolto che perde consistenza e la propria funzione più radicale, il  valore aggiunto di un’esperienza come quella del Centro di Ascolto Oncologico è proprio di  perseguire il dialogo tra due mondi che hanno spesso difficoltà a comunicare, ovvero tra:

  • i medici e i ricercatori del Servizio Sanitario Regionale, che hanno in mano un patrimonio di conoscenze, saperi e competenze sulla salute (“scientia”) e devono metterlo a disposizione delle persone per curarle
  • tutti coloro che devono accedere ai servizi (“usus”) – sistemi complessi e altamente specializzati, nei quali è difficile orientarsi – e che portano con sé (spesso senza saperlo) importanti informazioni, dubbi, domande che possono generare conoscenza vantaggiosa per l’intero sistema e per il resto della società.

L’ascolto di cui parleremo al convegno, insieme ai responsabili e ai coordinatori delle Reti Oncologiche Regionali, ai Direttori dei Dipartimenti Oncologici Toscani, ai rappresentanti di Istituzioni, enti locali e alcune importanti associazioni di pazienti oncologici, è uno strumento di conoscenza e alfabetizzazione, di coinvolgimento e di progettazione partecipata, di ri/organizzazione del Sistema Sanitario Regionale. Un percorso che porta i medici, i ricercatori a conoscere i cittadini e le cittadine, i pazienti, i loro bisogni e le loro necessità. Che aiuta il mondo della “scientia” a farsi comprendere da quello dell’“usus”. Che ridefinisce – necessariamente – l’organizzazione del Sistema.

Luca Toschi partecipa al convegno “Le parole della salute” organizzato dall’Accademia della Crusca presso la propria sede mercoledì 24 novembre 2021.

Il convegno vedrà la presenza, a livello istituzionale, di Regione Toscana, ANCI Toscana e Accademia della Crusca, di esperti e rappresentanti del Sistema Sanitario Regionale oltre a studiosi della lingua e a ricercatori che si occupano dell’evoluzione del linguaggio medico.

Il convegno sarà l’occasione per presentare al pubblico “Le Parole della Salute“, un glossario online che raccoglie – con l’obiettivo di renderle accessibili ai non addetti ai lavori – le parole del mondo sociale e sanitario, con particolare riferimento al contesto toscano.

Luca Toschi coordina la tavola rotonda che tratterà gli aspetti etici e giuridici relativi alla comunicazione della salute e della sanità.

Nell’ambito de “I Cantieri della Salute”, il Lab CfGC, diretto da Luca Toschi, porta avanti un  progetto di ricerca e intervento biennale basato sul paradigma della Comunicazione Generativa© che mira a rafforzare la comunicazione dei Comitati di Partecipazione a livello zonale progettando, insieme alle associazioni e agli altri soggetti coinvolti, attività che rafforzino la relazione tra istituzioni, servizi socio-sanitari e associazioni e diano la possibilità alla cittadinanza tutta di avere un ruolo proattivo nel progetto, cercando di innovare gli attuali sistemi di rappresentanza e partecipazione.

 

Dalla Scientia all’Usus

“Dalla Scientia all’Usus”: una diversa idea, e un conseguente diverso modello, di comunicazione e di ricerca-azione

14.1.2022

RICERCA BIOMEDICA E SPERIMENTAZIONE ANIMALE 

I soliti sospetti. Intervista a Elisabetta Cerbai e Betti Giusti

14.1.2022

PROGETTARE E COMUNICARE LA SALUTE PUBBLICA

Dal ‘per’ al ‘con’. Intervista a Renata Schiavo

14.1.2022

RELAZIONE TRA RISCHI AMBIENTALI E MALATTIE 

Comunicare nella selva oscura. Intervista a Lucia Miligi

Dall’Usus alla Scientia

“Dall’Usus alla Scientia”: una serie di interventi che fanno il punto sullo stato di avanzamento dei processi

14.1.2022

ASCOLTO E DIALOGO IN ONCOLOGIA

Dare voce ai silenzi. Intervista a Gianni Amunni

14.1.2022

TELEMEDICINA NEL POST-PANDEMIA

Perché lontano diventi più vicino. Scenari di futuro. Intervista ad Andrea Belardinelli

14.1.2022

FORMAZIONE E RICERCA

Cosa chiedono veramente i vivaisti italiani? Intervista ad Emilio Resta e Riccardo Russu

Noterelle

“Noterelle” ospita contributi brevi e incisivi che propongono all’intera comunità di sAu riflessioni su questioni rilevanti e controverse emerse dal dibattito interno alla stessa Comunità.

15.10.2021

L’ITALIA INVISIBILE

I numeri che mancano, storie di quotidiana ricerca. Il caso delle ulivete abbandonate in Italia

5.11.2021

L’EVOLUZIONE DELLA RELAZIONE TRA MEDICO E PAZIENTE

In principio furono le lettere

29.10.2021

SPERIMENTAZIONE SCIENTIFICA

La sperimentazione scientifica con gli animali è così importante e necessaria? Intervista a Elisabetta Cerbai e Betti Giusti

Dalla Scientia all’Usus | Prossime uscite

“Dalla Scientia all’Usus” indagherà quale comunicazione è necessaria per trasformare la partecipazione in una prassi all’interno del sistema sociosanitario attraverso la voce di Roberta Bottai, Responsabile promozione e innovazione dei processi di partecipazione e tutela dei diritti dell’utente – Settore Qualità dei servizi e Reti cliniche – della Regione Toscana. 

A partire dalla prossima uscita, ospiterà una serie di contributi sul tema della “Memoria al futuro: l’impatto della tecnica e della tecnologia sulla relazione medico-paziente” curati da Donatella Lippi, Professoressa ordinaria di Storia della medicina dell’Università di Firenze. Il primo intervento racconterà perché la corrispondenza privata tra medico e paziente possa essere considerata una iniziale forma di assistenza sanitaria a distanza.

Per finire “Dalla Scientia all’Usus” cercherà di rispondere alla domanda “è possibile censire le olivete in stato di abbandono?” attraverso un’intervista a Leonardo Casini, Professore ordinario di Economia ed Estimo Rurale dell’Università di Firenze.

1.10.2021

COMUNICARE PER INNOVARE

La difficile relazione tra ricerca e impresa in ambito agricolo. Intervista ad Anna Vagnozzi

1.10.2021

FORMAZIONE E RICERCA

Cosa chiedono veramente i vivaisti italiani? Intervista ad Emilio Resta e Riccardo Russu

Dall’Usus alla Scientia | Prossime uscite

Nelle prossime uscite “Dall’Usus alla Scientia” ospiterà un’intervista a Manuela D’Alessandro, referente di UNICEF Italia per il programma “Scuola Amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti”, in cui osserveremo da vicino le esperienze di health literacy promosse da UNICEF all’interno dei contesti formativi.

Antonio Balenzano, Presidente dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio, ci racconterà l’esigenza di attivare e mettere in pratica un Piano Nazionale per il recupero delle olivete abbandonate. 

Infine, cercheremo di rispondere alla domanda “Ha ancora senso scrivere a mano?” attraverso un articolo che analizza l’impatto della scrittura a mano sull’attività dell’uomo, la sua capacità di pensare, concentrarsi, contestualizzare e decodificare un’informazione.

Noterelle | Prossime uscite

Nella prossime settimane “Noterelle” ospiterà un contributo dal titolo “Ricchi e poveri di rete. La salute e le diseguaglianze digitali” che analizza il modo in cui il digital divide incide sullo sviluppo della telemedicina in Italia.

Le “Officine di scientia” sono lo strumento per mettere in comune le nuove modalità comunicative che stanno emergendo dai vari progetti-prodotti realizzati o in corso di realizzazione all’interno della “Comunità di sAu”. 

Le “Officine di scientia” sono un cantiere di ricerca dove tante voci, diverse per saperi, conoscenze, competenze, abilità, professionalità, ruoli sociali, ma unite da precise scelte etiche, condividono e discutono una nuova cultura della Comunicazione. Nuova, perché progettualmente mirata a dare “valore” alle inedite risorse, potenzialmente infinite, offerte da una società complessa. Un progetto che la  “Comunità di sAu” chiama “Comunicazione Generativa”.

L’impianto editoriale delle Officine di scientia

Il giornale “Le Officine di scientia” si caratterizza per la presenza di 4 diverse sezioni, fortemente relazionate l’una all’altra

Dalla Scientia all’Usus

Offre contributi che affrontano la necessità di introdurre una diversa idea, e un conseguente diverso modello, di comunicazione e di ricerca-azione. L’obiettivo è quello di attivare un confronto e una cooperazione continua tra il mondo della scientia, della ricerca e gli elementi di conoscenza e i bisogni che caratterizzano la quotidianità non scientifica del mondo socio-economico e culturale del nostro tempo.

“Dalla Scientia all’Usus” è lo strumento che rende pubblico il dibattito relativo alle problematiche con cui si confrontano quotidianamente le comunità di sAu nel lavoro concreto e fattivo portato avanti dalle “Officine di usus”.

 Ogni articolo presente in questa sezione è accompagnato da riferimenti alla “sAu Library”. Contenuti che sono alla base delle attività di formazione – pratica, teorica e teoretica – offerte dalla “sAu Academy”.

Dall’Usus alla Scientia

Questa sezione pubblica contributi che portano all’attenzione delle comunità di sAu e, a seguire, di tutti gli stakeholder che collaborano nei progetti del network di sAu, i dati, le informazioni e gli elementi di conoscenza che emergono dalla sperimentazione quotidiana delle “Officine di usus”.

L’attività quotidiana dell’Usus, in questo modo, riesce a collaborare allo sviluppo delle attività del mondo della scientia, sottoponendo a scienziati e ricercatori bisogni concreti e interrogativi a cui trovare una o più risposte.

Anche ogni articolo presente nella sezione 2., “Dall’Usus alla Scientia”, è accompagnato da riferimenti a documenti di varia natura presenti nella “sAu Library”. Si tratta di materiale relativo a saperi, esperienze e pratiche concrete provenienti dalla realizzazione dei vari progetti di sAu.

Noterelle

“Noterelle e Schermaglie” è il titolo di una sezione ripresa da “Belfagor”, la rivista di “varia umanità”, fondata nel 1946 da Luigi Russo  come contributo per ricostruire l’italia sulla base di nuovi valori etici, culturali e politici.

Ospita il confronto e critico e riflessivo e seriamente documentato fra visioni e pratiche anche molto diverse fra loro, se non antitetiche, ma tutte, sempre, desiderose di ‘generare’ il meglio per la nostra società.

Una sezione dedicata al valore del confronto tra posizioni anche diametralmente opposte, ma che condividono la battaglia contro

«la polemica e la stroncatura per il gusto estetico della polemica e della stroncatura considerate in se stesse», contro «i giostratori puri, gli agonisti dilettanti della cultura, al di qua di ogni vita morale», che aggrediscono «soltanto per il piacere di battersi» (Luigi Russo). Un battersi, quest’ultimo, all’insegna sempre e comunque del dilagante conformismo.

Ritratti

Qui si pubblicano contributi  che presentano e discutono il lavoro di persone e organizzazioni che nelle loro attività sperimentano forme di comunicazione mirate a favorire la cooperazione tra il mondo della Scientia e il mondo dell’Usus

A sostenere il dialogo fattivamente operativo tra le varie aree di conoscenza in direzione della sempre più necessaria Transdisciplinarietà. Un modello cognitivo ecologico la cui natura etica mira a equilibrare, valorizzare, a rendere cooperative e integrate le diversità che arricchiscono l’attività quotidiana sia della Scientia che dell’Usus.

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